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Il bias di conferma (o confirmation bias) è la tendenza delle persone a cercare, interpretare e ricordare le informazioni in modo da confermare le proprie convinzioni preesistenti, ignorando o sminuendo le prove contrarie.
Scoperto negli anni ’60 dallo psicologo britannico Peter Wasone e studiato in psicologia cognitiva, questo bias influisce su decisioni personali, scientifiche, finanziarie e politiche, portando spesso a errori di valutazione e a polarizzazione.
Il nostro cervello, per risparmiare energia, preferisce convalidare ciò che già crede piuttosto che mettere in discussione le proprie idee. Questo meccanismo si manifesta in tre modi principali:
Ricerca selettiva delle informazioni: Cerchiamo solo fonti che supportano la nostra opinione.
Interpretazione distorta: Diamo più peso ai dati che ci danno ragione.
Memoria selettiva: Ricordiamo meglio ciò che conferma le nostre convinzioni.
Elezioni e partiti politici: Un sostenitore di un partito tenderà a seguire solo notizie e analisti che lo supportano, ignorando le critiche.
Teorie del complotto: Chi crede in una cospirazione (es. “lo sbarco sulla Luna è falso”) cercherà solo “prove” a sostegno, scartando le spiegazioni scientifiche senza consultarle con attenzione e meticolosità.
Effetti: Polarizzazione sociale, difficoltà nel dialogo tra opposte fazioni.
Ricercatori possono inconsciamente favorire dati che confermano la loro ipotesi, trascurando risultati contrari.
Fenomeno dei pregiudizi nei trial clinici: Aziende farmaceutiche potrebbero pubblicare solo studi che mostrano l’efficacia di un farmaco, omettendo quelli negativi.
Effetti: Ritardi nel progresso scientifico, diffusione di teorie non verificate.
Un investitore che crede in un’azienda continuerà a comprare azioni anche quando i dati suggeriscono un crollo imminente.
Trader overconfident ignorano segnali di rischio perché convinti della propria strategia.
Effetti: Perdite economiche, bolle speculative (es. crisi del 2008).
Relazioni tossiche: Se crediamo che il nostro partner sia perfetto, ignoriamo i segnali negativi finché non è troppo tardi e alcune volte tali segnali sono molto più gravi di semplice incompatibilità caratteriale.
Pregiudizi personali: Se pensiamo che una persona sia antipatica, interpreteremo ogni sua azione in modo negativo.
Effetti: Decisioni emotive sbagliate, conflitti irrisolti.
Chi crede solo nella medicina alternativa cercherà esclusivamente testimonianze di guarigione, ignorando gli studi che ne dimostrano l’inefficacia in altre testimonianze.
Diete miracolose: Chi segue una dieta estrema (es. “digiuno terapeutico”) ricorderà solo i benefici temporanei, trascurando i danni a lungo termine.
Effetti: Scelte pericolose per la salute, diffusione di disinformazione.
Ecco alcune strategie per pensare in modo più obiettivo:
✅ Cerca attivamente informazioni contrarie (leggi fonti opposte alle tue).
✅ Fatti domande critiche: “Perché credo questo? Ci sono prove sufficienti?”
✅ Usa il metodo scientifico: Valuta tutte le ipotesi, non solo quella che preferisci.
✅ Circondati di persone con opinioni diverse per evitare la bolla informativa.
Il bias di conferma è un meccanismo mentale automatico, ma riconoscerlo ci aiuta a prendere decisioni più razionali.
“La cosa più difficile al mondo non è convincere qualcuno con argomenti, ma fargli accettare dati che contraddicono le sue convinzioni.” — William James
Che tu sia un investitore, un ricercatore o semplicemente una persona che vuole pensare in modo più critico, essere consapevoli di questo bias è il primo passo per evitare errori.
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Luigi De Santis esperto formatore soft skills e scrittore libri self help.
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